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    2021: un anno difficile per il mondo online

    Nuovi dati mostrano quanto la polarizzazione del confronto politico in rete sia alta e alimentano serie preoccupazioni per le elezioni americane di medio termine del 2022.

    di Tate Ryan-Mosley

    Il confronto politico americano ha evidenziato uno schema di fondo in cui singoli argomenti, come l’aborto e l’immigrazione, si sono alternati nel creare divisioni. Mentre le persone online erano costantemente sopra le righe su qualsiasi tipo di argomento, le questioni che hanno infiammato le conversazioni sono cambiate drasticamente durante l’anno. 

    I dati, che provengono da un progetto congiunto tra Zignal Labs, una piattaforma di servizi software di media intelligence, e la University of Southern California, aiutano a spiegare perché il discorso politico nel 2021assomiglia a un carosello senza fine di indignazione. 

    I dati

    Zignal e USC hanno collaborato per creare l’indice di polarizzazione (IP), che attribuisce un punteggio al coinvolgimento sui contenuti su Twitter. Da quando l’indice ha iniziato a monitorare le conversazioni lo scorso anno, si sono verificati importanti eventi politici come l’insurrezione del 6 gennaio, il passaggio dall’amministrazione Trump all’amministrazione Biden e gran parte della campagna vaccinale contro il covid-19. Per tutto il tempo, il punteggio IP si è a malapena spostato. (Si veda grafico 1)

    Grafico 1. Zignal Labs, MIT Technology Review

    Mentre Twitter è tutt’altro che un perfetto proxy per stabilire il livello di divisione sociale, le piattaforme online svolgono un ruolo estremamente importante nel plasmare il discorso politico. Le piattaforme di social media come Meta (ex Facebook) sono state nuovamente esaminate quest’anno, portando a nuovi dubbi sulla loro etica e su come possono affrontare i problemi della disinformazione, dell’estremismo e dell’incitamento all’odio online.

    C’è un dibattito accademico di lunga data su come misurare la polarizzazione e non è ancora emerso uno standard chiaro. Questo indice calcola la media dei punteggi di polarizzazione per 10 argomenti politici: immigrazione, polizia, equità razziale, aborto, integrità del voto, legislazione sulle armi, cambiamento climatico, salario minimo, vaccini contro il covid-19 e riforma sanitaria, su una scala da 1 a 100 (100 è la polarizzazione assoluta).

    Il punteggio di polarizzazione viene calcolato combinando il volume delle condivisioni di link di notizie su Twitter con i punteggi di pregiudizi e affidabilità delle fonti dei media che pubblicano il contenuto condiviso, assumendo che una “fonte poco affidabile su entrambe le estremità dello spettro di pregiudizi politici è più polarizzante di una quota proveniente da fonti altamente affidabili”. 

    Il raggruppamento delle fonti dei media in base al pregiudizio e all’affidabilità deriva da AD Fontes Media Bias Chart, una società indipendente di valutazione dei contenuti di notizie che determina l’inclinazione politica e valuta l’affidabilità sulla base della segnalazione dei fatti originali. 

    Perché è stato un anno orribile online? 

    L’indice di polarizzazione è iniziato con un punteggio di 85,5 alla fine del 2020, che i ricercatori hanno definito un livello “critico”. Il punteggio è sceso di soli 3 punti all’inizio del 2021 ed è rimasto costante da allora. Attualmente, l’immigrazione è l’argomento più polarizzato misurato dall’indice, seguito dai comportamenti della polizia, dall’equità razziale e dalla legislazione sulle armi. A livello di contenuti, i cambiamenti nella polarizzazione erano diffusi e i gradi di polarizzazione sembravano variare da un argomento all’altro, mantenendo comunque sempre alto il punteggio complessivo. (Si veda grafico 2)

    Grafico 2. Zignal Labs, MIT Technology Review

    L’integrità del voto, per esempio, è stata la seconda questione più controversa nel quarto trimestre del 2020 e poi è scesa al sesto su 10, tornando al quinto nella seconda metà del 2021. La ricerca pubblicata insieme all’indice di polarizzazione ha anche scoperto che gli articoli di notizie condivisi sugli argomenti più polarizzati avevano maggiori probabilità di provenire da fonti inaffidabili e orientate a destra. Il rapporto afferma che “il coinvolgimento con fonti di destra aveva maggiori probabilità di spingere la conversazione in una direzione sempre più polarizzata”. 

    Questo, per esempio, è stato il caso dell’immigrazione, l’argomento più polarizzato: dalla fine del 2020 fino al terzo trimestre del 2021, fonti di media e bassa affidabilità di destra hanno dominato la conversazione e il punteggio di polarizzazione è passato da 84,8 a 100,3 nel corso dell’anno. Il modello è coerente per gli altri argomenti altamente polarizzati. (Si veda grafico 3)

    Grafico 3. Zignal Labs, MIT Technology Review

    Cosa sta per succedere?

    In linea con i risultati della ricerca di Zignal, è ben documentato che i contenuti più estremi tendono anche a essere più fuorvianti. Anya Schiffrin, direttrice del programma  Technology, Media, and Communication alla Columbia University, afferma: “Gran parte della disinformazione è dall’alto verso il basso. Viene dai capi di stato, viene dai politici”.

    Schiffrin attribuisce anche il problema alla mancanza di “guardiani” per controllare il flusso dei contenuti. Invece, i sistemi di raccomandazione algoritmica sulle piattaforme dei social media tendono ad amplificare il materiale estremo, che conseguentemente secondo Schiffrin porta a una “Internet estrema”. 

    Quest’anno l’ambiente digitale estremo ha portato a manifestazioni drammatiche di violenza nel mondo reale. Esempi di questa relazione includono  il ruolo di Facebook dopo il colpo di stato in Myanmar e l’insurrezione del 6 gennaio negli Stati Uniti, che è stata il risultato di una raffica di disinformazione sui risultati. 

    Su richiesta di “MIT Technology Review”, Zignal ha condotto un’analisi che ha esaminato in modo specifico il modo in cui le persone si sono impegnate con diverse fonti mediatiche nel tempo sulla questione della fiducia nelle elezioni e dell’integrità degli elettori. I dati mostrano che il coinvolgimento con fonti meno affidabili sia a sinistra che a destra è stato il più alto più vicino alle elezioni e agli eventi del 6 gennaio. (Si veda grafico 4)

    Grafico 4. Zignal Labs, MIT Technology Review

    Alla fine del 2020, il riferimento a fonti di destra meno affidabili, in particolare, ha dominato la conversazione online sull’integrità degli elettori. Questo è stato anche il momento in cui il punteggio di polarizzazione dell’integrità degli elettori è stato al massimo, raggiungendo 95. Secondo il rapporto, l’alto livello di discordia guidato dalla divisione sull’integrità degli elettori “ha portato agli eventi del 6 gennaio al Campidoglio”.

    In particolare, le fonti di destra altamente affidabili rappresentano solo lo 0,017 per cento dell’impegno totale sul tema dell’integrità degli elettori, mentre le fonti di sinistra altamente affidabili rappresentano circa il 36 per cento. Secondo uno studio di Pew Research alla fine di novembre 2020, il 79 per cento degli elettori di Trump ha affermato che le elezioni presidenziali del 2020 non sono state gestite bene, rispetto al 6 per cento degli elettori di Biden. 

    Un altro anno elettorale è proprio dietro l’angolo e le conversazioni sulla salute della democrazia americana stanno tornando alla ribalta, esercitando una rinnovata pressione sui social media.  Qualche motivo di ottimismo, tuttavia, può essere trovato al di là dell’Atlantico.

    L’Unione Europea esaminerà due importanti progetti di legge nella prima metà del 2022, chiamati Digital Services Act e Digital Markets Act, portati avanti dal governo francese. I disegni di legge cercano di reprimere l’incitamento all’odio e il modello pubblicitario sottostante, generalmente considerato una delle sfide fondamentali per fermare la diffusione della disinformazione. 

    (rp)

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