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    Gara di Pong: un battaglia tra specie

    Un uomo paralizzato con un impianto cerebrale che gli consente di controllare i computer tramite segnali mentali dice di essere pronto a sfidare la scimmia del video di Neuralink in una partita di Pong.

    di Antonio Regalado

    Neuralink sta sviluppando impianti cerebrali wireless avanzati in modo che gli esseri umani possano connettersi direttamente alle reti di computer. Ad aprile, i ricercatori che lavorano con l’azienda hanno mostrato il video di una scimmia rhesus di nome Pager che può giocare al classico paddle game usando segnali mentali. Il video MindPong dell’azienda ha suscitato l’entusiasmo dei sostenitori di Musk.

    “Non appena l’ho visto, mi sono chiesto se avrei potuto battere quella scimmia”, dice Nathan Copeland, a cui sei anni è stato impiantato un diverso tipo di impianto che usa regolarmente per giocare ai videogiochi.

    Nathan Copeland all’Università di Pittsburgh.
    Per gentile concessione di Nathan Copeland

    Copeland è rimasto ferito in un incidente d’auto e ora non può camminare o muovere le dita. Mantiene il movimento della spalla e può utilizzare un computer e un trackpad digitando con il lato del pugno. Ciò significa che non dipende totalmente dalla sua interfaccia cerebrale. “Mi piace giocare con la mia mente, però”, spiega.

    Copeland dice che è pronto a sfidare la scimmia alla prima “battaglia tra specie” a Pong.”Mi sto già preparando e allenando”, dice Copeland, che questa settimana ha giocato le sue prime partite di Pong mentale.

    Che la partita inizi

    Uno scontro mentale tra uomo e scimmia farebbe poco per far avanzare la comprensione scientifica. L’aspetto importante è la prospettiva di interfacce cervello-macchina per dare alle persone gravemente paralizzate un accesso più libero ai computer e a Internet per qualsiasi attività.

    La partita di Pong potrebbe svolgersi online e venire trasmessa su Twitch, il servizio di streaming per giocatori, dove Copeland ha un profilo e sogna ad occhi aperti di diventare una star con migliaia di follower.

    L’obiettivo iniziale di Neuralink per i suoi impianti, come spiegato in un post sul blog il mese scorso, è “restituire alle persone paralizzate la loro libertà digitale” consentendo loro di “comunicare più facilmente tramite testo, seguire la loro curiosità sul web, esprimere la loro creatività attraverso la fotografia e l’arte e anche giocare ai videogiochi”.

    Copeland utilizza già comandi mentali per giocare ai videogiochi, inclusi i classici Sega come Sonic the Hedgehog. Ammette che è stata una questione “difficile” decidere se sfidare la scimmia di Musk o meno. “Potrei perdere completamente la faccia”, dice, “ma sono disposto a rischiare”.

    Copeland ha lanciato la sfida in un’intervista e durante il programma radiofonico pubblico nazionale Science Friday, in cui è apparso per parlare delle interfacce cerebrali.
    Neuralink, un’azienda molto riservata fondata da Musk nel 2016, non ha risposto ai nostri tentativi di sapere se ha intenzione di rispondere alla sfida.

    Allenamento a casa

    Le interfacce cerebrali funzionano registrando l’attivazione elettrica dei neuroni nella corteccia motoria, la parte del cervello che controlla il movimento. La frequenza di scarica di ogni neurone contiene informazioni sui movimenti che un soggetto sta compiendo o semplicemente immaginando. Un programma “decoder” traduce quindi i segnali in un comando che può essere trasmesso al cursore di un computer.

    Copeland è uno dei pochi umani con un impianto vecchio stile, chiamato Utah array, che utilizza negli esperimenti presso l’Università di Pittsburgh per fare attività come i movimenti delle braccia robotiche. Prima che Copeland esegua un’attività, inizia con una sessione di allenamento di 10 minuti in modo che un algoritmo possa mappare i segnali di attivazione dei suoi neuroni per movimenti specifici. Dopo una sessione del genere, dice Copeland, è in grado di pensare a un cursore del computer a sinistra o a destra, avanti o indietro. Il pensiero di chiudere la mano provoca un clic del mouse.

    A partire dallo scorso marzo, il team di Pittsburgh ha disposto che Copeland usasse il suo impianto cerebrale da solo, a casa, per far funzionare un tablet. Lo ha usato per navigare sul Web e disegnare immagini di un gatto con un programma di pittura. La scorsa primavera lo utilizzava sei ore al giorno. “Mi ha aiutato a superare la pandemia”, dice.

    Tuttavia, il tablet non è particolarmente potente e può usarlo solo con le batterie, in quanto non deve collegare il suo cervello a nessun dispositivo direttamente connesso alla rete elettrica, poiché nessuno sa quale effetto possa avere un picco di tensione. “L’ho incoraggiato a fare attenzione al software che inserisce”, afferma Jeffrey Weiss, un ricercatore di Pittsburgh che lavora con Copeland. “Non ci sono altre restrizioni se non quella di fare attenzione ai malware”.

    L’interfaccia di Copeland è stata installata da un neurochirurgo sei anni fa. Ha quattro impianti di silicone in tutto. I due sulla sua corteccia motoria gli consentono di controllare un braccio robotico utilizzato negli esperimenti o un cursore del computer. Altri due, nella parte somatosensoriale del suo cervello, consentono agli scienziati di inviare segnali nella sua mente, che registra come sensazioni di pressione o formicolio alle dita.

    Questa immagine di un gatto è stata disegnata da Nathan Copeland, utilizzando un’interfaccia cervello-computer per controllare il computer. Nathan Copeland

    Il vantaggio della scimmia

    Se si arriverà a una sfida mentale, il primate di Neuralink avrebbe il vantaggio di un’interfaccia di nuova generazione, che l’azienda chiama “The Link”. Mentre Copeland deve collegare i cavi a due porte sul suo cranio, l’impianto di Neuralink ha all’incirca le dimensioni di un tappo di bottiglia di soda ed è incorporato interamente nel cranio. Trasmette le registrazioni del cervello in modalità wireless, tramite Bluetooth.

    “È un dispositivo molto promettente, ma è nuovo e ci sono molte domande al riguardo”, afferma Weiss. “Nessuno al di fuori di Neuralink è stato in grado di esaminarlo”. L’azienda ha detto che spera di reclutare soggetti umani, ma ciò dipenderà da come si comporta l’impianto negli animali, compresi i maiali, sui quali Neuralink sta eseguendo dei test. “Nessuno sa se durerà sei mesi o sei anni”, dice Weiss.

    L’impianto di Neuralink registra anche da più neuroni contemporaneamente rispetto ai dispositivi precedenti. Il modello nel cervello della scimmia impiega circa 1.000 elettrodi a filo sottile, mentre quelli nella corteccia motoria di Copeland stanno registrando da circa 160 motoneuroni contemporaneamente.

    Weiss dice di non essere sicuro di chi vincerà la partita di Pong e che non è chiaro se la registrazione di più neuroni migliori il controllo sui movimenti bidimensionali della racchetta di Pong. “Le scimmie probabilmente non lo fanno meglio, ma hanno molto tempo per esercitarsi”, spiega.

    Ma Pong è tanto un gioco mentale quanto di destrezza fisica. Da umano, Copeland avrebbe il vantaggio dell’ingegnosità: alcuni giochi di Pong consentono al giocatore di colpire la palla con angoli più acuti, usando manovre rischiose come muovere rapidamente la racchetta per intercettare la palla o colpire con un angolo.

    Copeland ha iniziato a esercitarsi questa settimana nel laboratorio di Pittsburgh, accedendo al gioco online Project: Pong. Spera di poter trovare uno sponsor che lo sostenga e magari di raccogliere fondi per un nuovo computer.

    Foto: Ms Tech / Getty / Pixabay

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