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    La Francia stava per acquistare Pegasus da NSO

    All’inizio di quest’anno, i funzionari francesi erano vicini all’acquisto del controverso software di sorveglianza, ma gli Stati Uniti hanno sanzionata l’azienda israeliana e l’accordo sembra ormai in alto mare.

    di Patrick Howell O’Neill

    A luglio, sono emerse accuse secondo cui lo spyware del gruppo NSO aveva preso di mira il presidente francese Emmanuel Macron, causando una grande controversia. L’azienda ha negato le affermazioni, parte di una serie di accuse sull’uso del software Pegasus da parte del gruppo israeliano di hacker. I funzionari militari dello stato di Israele, nel frattempo, si sono affrettati a porre fine a una crisi diplomatica incontrando le loro controparti francesi e promettendo di indagare sulle accuse.

    Allo stesso tempo, “MIT Technology Review” ha appreso che i funzionari del governo francese erano nelle fasi finali delle trattative contrattuali per l’acquisto degli strumenti di hacking Pegasus da NSO. I francesi erano sul punto di acquistare il software, con un accordo che in genere vale milioni di dollari, nonostante anni di accuse secondo cui veniva regolarmente utilizzato per sorvegliare dissidenti, giornalisti e attivisti per i diritti umani in tutto il mondo.

    Ma fonti vicine a chi doveva stipulare l’accordo affermano che l’intesa è andata in fumo dopo le accuse che i politici francesi erano potenzialmente tra quelli presi di mira, e le trattative sono state interrotte pochi giorni prima che la vendita avesse luogo. Dopo la pubblicazione, il Ministero degli Affari Esteri francese ha negato di essere in procinto di acquistare tecnologia del Gruppo NSO.

    Un altro rapporto si è interrotto all’inizio di questo mese, quando gli Stati Uniti hanno sanzionato NSO Group aggiungendola alla sua Entity List, vale a dire l’elenco di restrizioni commerciali, imponendo così regole rigorose agli americani che acquistano o vendono all’azienda israeliana. Gli Stati Uniti hanno preso la decisione perché affermavano che la NSO stava costruendo e vendendo “spyware a governi stranieri” che lo utilizzavano per scopi dannosi

    L’azione, ha dichiarato il Dipartimento del Commercio nel suo annuncio, “fa parte della volontà dell’amministrazione Biden-Harris di mettere i diritti umani al centro della politica estera degli Stati Uniti, anche lavorando per arginare la proliferazione di strumenti digitali utilizzati per la repressione”. Mentre Israele da allora è riuscito a ristabilire i rapporti con la Francia, i tentativi di ricucire le relazioni con gli Stati Uniti sono stati molto più difficili. 

    Secondo fonti ben informate, nonostante i ripetuti e lunghi tentativi di comunicare con Washington, l’azienda non è riuscita a stabilire contatti significativi con i funzionari statunitensi. NSO sta tentando di ottenere l’ annullamento delle sanzioni, un processo che prevede la presentazione di un ricorso scritto al Dipartimento del Commercio. 

    I dirigenti aziendali hanno inviato una lettera ai funzionari del governo israeliano chiedendo aiuto per cambiare la decisione di Washington, ma è stato detto loro che gli Stati Uniti non ne stanno parlando neanche con loro. A Gerusalemme e Tel Aviv, i funzionari israeliani cercano di capire perché sono stati lasciati all’oscuro della decisione di sanzionare la NSO fino all’ultimo secondo. Il Ministero degli Affari Esteri israeliano non ha risposto a una richiesta di commento, mentre il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha parlato della tempistica del processo di appello, ma ha rifiutato di commentare le specifiche del caso di NSO.

    Morale basso e forti dubbi

    Il prodotto principale di NSO Group è Pegasus, un software per lo spionaggio che è stato oggetto di critiche e richieste globali per un decennio. Il programma consente al proprietario di entrare nel telefono di un “obiettivo” per intercettare la vittima e accedere a tutto sul dispositivo, inclusi messaggi, contatti e foto. Molte nazioni democratiche hanno acquistato il prodotto, tra cui Germania, Spagna e Messico.

    I funzionari di questi paesi affermano che le forze dell’ordine e le agenzie di intelligence hanno bisogno di strumenti come Pegasus per sorvegliare obiettivi legittimi, come membri di gruppi criminali organizzati o reti terroristiche. Ma i critici affermano che lo strumento offre carta bianca allo spionaggio senza sufficiente supervisione e responsabilità, portando ad abusi regolari. NSO ha anche venduto Pegasus a più nazioni autoritarie, in particolare in Medio Oriente e Nord Africa, e ci sono decine di accuse ben documentate di comportamenti abusivi da parte dei suoi clienti.

    Per la maggior parte, NSO si è difesa dicendo che si limita a vendere prodotti e non controlla ciò che i governi stranieri scelgono di fare con Pegasus. Ma la sequenza delle rivelazioni nel 2021 presenta un quadro diverso.  L’“Affare NSO”, come viene chiamato l’insieme degli scandali di quest’anno in Israele, è costato all’azienda milioni di dollari in mancate vendite. Rapporti all’inizio di quest’anno di abusi diffusi hanno fatto notizia in tutto il mondo, ma l’azienda afferma che le accuse si basano sulla caratterizzazione errata di un database standard di numeri di telefono come obiettivi di spionaggio del gruppo NSO. 

    Le sanzioni statunitensi hanno avuto un effetto immediato e di gran lunga maggiore sull’azienda rispetto ai precedenti scandali. Bloomberg ha riferito che Wall Street evita NSO e la tratta come un’azienda in difficoltà. Il gruppo è gravato da oltre 500 milioni di dollari di debiti e da un crescente rischio di insolvenza. Nel frattempo, il nuovo CEO aziendale si è dimesso appena una settimana dopo essere stato nominato. 

    Le sanzioni creano restrizioni pratiche su come l’azienda può operare. Per esempio, non può acquistare legalmente molti degli strumenti che utilizza per sviluppare exploit, come laptop con sistema operativo Windows o iPhone, senza l’esplicita approvazione del governo degli Stati Uniti, che hanno peraltro già anticipato che la loro decisione di default sulle vendite a NSO Group sarà negativa. 

    Secondo molti che hanno parlato con “MIT Technology Review” a condizione di anonimato, la posizione degli Stati Uniti sta avendo un impatto profondo anche sull’azienda. Il morale è basso e i dipendenti sono confusi. Ci sono dubbi reali e seri ai massimi livelli sul futuro di NSO se non riuscirà a uscire dall’Entity List statunitense.

    Problemi strategici

    Anche i legami di NSO con la leadership israeliana hanno complicato la situazione. Come molti produttori di armi, NSO Group ha un rapporto molto stretto con il suo governo e ha dimostrato di essere uno strumento politico e diplomatico cruciale per Israele nell’ultimo decennio. Quando il gruppo NSO ha iniziato a vendere strumenti di hacking al governo degli Emirati Arabi Uniti, per esempio, Benjamin Netanyahu, l’allora primo ministro israeliano, ha specificamente sollecitato l’accordo, secondo le persone a conoscenza della vendita.

    In effetti, il piano strategico di Israele per sviluppare relazioni più strette con i suoi vicini, che storicamente non hanno riconosciuto legalmente l’esistenza di Israele, è stato sostenuto dalla tecnologia di hacking di NSO, molto ambita dai paesi della regione. Pegasus è stato usato come strumento per rafforzare i legami di Israele con paesi come Emirati Arabi Uniti, Marocco e Bahrain. 

    Tutti questi paesi sono stati anche credibilmente accusati ripetutamente di aver abusato di Pegasus per spiare e incarcerare dissidenti, e hanno subito poche, se non nessuna, conseguenze pubbliche. Dopo sei anni di presunti abusi, l’accesso degli Emirati Arabi Uniti a Pegasus è stato bloccato da NSO solo nel 2021 dopo che è stato rivelato che il sovrano di Dubai ha hackerato con il software il telefono della sua ex moglie. 

    NSO Group insiste a dire che l’azienda è strettamente regolamentata e che indaga in modo indipendente su tutte le accuse credibili di abuso. Inoltre, alti funzionari hanno affermato che l’azienda ha annullato contratti per oltre 300 milioni di dollari a causa di abusi. I dipendenti di NSO affermano che il rapporto intimo e complicato dell’azienda con il governo israeliano ha reso la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni come un colpo inaspettato per alcuni funzionari israeliani. Per gli esperti e gli attivisti che da anni accusano il gruppo NSO di consentire abusi autoritari, è una vittoria attesa da tempo.

    Immagine di: Ms Tech / Getty, Wellcome Collection

    (rp)

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