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    L’uomo nel mezzo? Un hacker

    Il nuovo presidente del Kazakistan vuole rivitalizzare i vecchi sistemi oppressivi, utilizzando tecnologie di hacking adeguate al XXI secolo.

    di Patrick Howell O’Neill

    Da qualche giorno, il governo del Kazakistan intercetta tutto il traffico HTTPS all’interno del paese, riporta “ZDNet”. HTTPS è un protocollo che offre crittografia, sicurezza e privacy agli utenti, ma ora i provider Internet della nazione costringono tutti gli utenti a installare certificati che consentano l’intercettazione e la sorveglianza pervasiva.

    La scorsa settimana, gli utenti internet kazaki sono stati reindirizzati a pagine Web che li istruivano a installare il certificato di root governativo nel loro browser web, il che abilita la tecnologia di intercettazione “Man in the Middle” per il traffico Internet, la decrittografia e la sorveglianza.

    Abbiamo contattato gli esperti di browser e le autorità di certificazione di Google, Microsoft e Mozilla per chiedere come intendano rispondere a queste forme di controllo del traffico Internet del governo kazako e non abbiamo ancora ricevuto risposta.

    Il Kazakistan si trova in una regione governata da dittatori. Ai confini del paese si trova la dittatura repressiva del Turkmenistan, che a sua volta ha sempre più aumentato la sorveglianza su Internet per controllare la popolazione.

    Questa tecnologia Man in the Middle non è l’unica strategia del governo kazako per sorvegliare il paese attraverso Internet. Il governo è anche un noto cliente di NSO Group, una società israeliana che vende tecnologia di hacking in tutto il mondo, comprese le dittature che la usano per reprimere i dissidenti. La tecnologia di NSO in genere si rivolge a singoli utenti, ma si è adeguata alle crescenti ambizioni di controllo tecnologico del governo kazako.

    Dal collasso dell’Unione Sovietica nel 1991 fino al 2019, il Kazakistan ha sempre avuto al potere lo stesso uomo forte: Nursultan Nazarbayev. Quest’anno si è insediato un nuovo presidente, ma non c’è stato alcun cambiamento significativo.

    La vittoria di Kassym-Jomart Tokayev nelle elezioni presidenziali del 2019 si è infatti inaugurata con la detenzione di centinaia di dissidenti.

    A pochi mesi dall’elezione, i tentativi di Tokayev di assumere un controllo ancora maggiore sul paese attraverso la tecnologia indicano che sarà una transizione senza soluzione di continuità da una dittatura vecchio stile a una autocrazia del XXI secolo.

    (rp)

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