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    Contro il global warming arriva l’”Orca” più grande del mondo

    L’imponente impianto per la cattura dell’anidride carbonica potrebbe rappresentare il punto di svolta decisivo per contrastare il riscaldamento climatico

    di James Temple e Casey Crownhart

    A settembre, Climeworks ha attivato Orca, una gigantesca struttura per rimuovere l’anidride carbonica dall’aria.  L’impianto, fuori Reykjavik, in Islanda, può catturare 4.000 tonnellate di anidride carbonica ogni anno. I grandi ventilatori aspirano l’aria attraverso un filtro, dove i materiali si legano alle molecole di CO2

    Il partner dell’azienda, Carbfix, mescola l’anidride carbonica con l’acqua e la pompa sottoterra, dove interagisce con la roccia basaltica e alla fine si trasforma in pietra. La struttura funziona interamente con elettricità priva di emissioni di carbonio, principalmente da una vicina centrale geotermica. 

    Dopo essere stato catturato, l’anidride carbonica si trasforma in minerali di carbonato solido, qui visti come punti luminosi in una matrice di roccia basaltica scura. Kristján Maack

    Ogni modulo di Orca è composto da una dozzina di unità di rimozione del carbonio. L’aria passa attraverso le griglie e arriva a un filtro che intrappola l’anidride carbonica con sostanze chimiche adsorbenti. Quando i filtri sono pieni, le griglie si chiudono sulla parte anteriore dell’unità e i tubi pompano calore nello spazio chiuso, rilasciando CO2 dai filtri. L’anidride carbonica viene quindi pompata in un’area dove viene preparata per essere immagazzinata prima che il processo si riavvii.

    A dire il vero, secondo una serie di studi, 4.000 tonnellate non sono così tante. Si tratta di una quantità inferiore alle emissioni annuali di 900 auto. Ed è una piccola frazione dei miliardi di tonnellate di anidride carbonica che il mondo avrà probabilmente bisogno di estrarre dall’atmosfera per evitare che il riscaldamento globale superi i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali.

    Orca è composta da moduli che possono essere combinati in diversi modi, rendendo più facile replicare strutture simili in tutto il mondo. Climeworks ha realizzato il suo primo impianto in Islanda in parte per sfruttare l’abbondante energia geotermica del paese, in modo che l’impianto possa ridurre al minimo le emissioni che genera nel processo di cattura dell’anidride carbonica.

    I tubi che trasportano l’anidride carbonica fino a Carbfix, Kristján Maack

    L’anidride carbonica viene pressurizzata e miscelata con l’acqua prima di essere trasferita attraverso enormi tubi a Carbfix, l’azienda che la pompa sottoterra per essere immagazzinata a 1.000 metri sottoterra e venire bloccata in forma minerale entro due anni.

    Sono in lavorazione anche strutture molto più grandi. Carbon Engineering, con sede a Squamish, British Columbia, prevede di iniziare quest’anno la costruzione di un impianto nel sud-ovest degli Stati Uniti con la capacità di rimuovere 1 milione di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Con vari partner, ha anche avviato lavori di ingegneria o progettazione su impianti in Scozia e Norvegia che dovrebbero catturerare da 500.000 a 1 milione di tonnellate all’anno.

    I diversi moduli dell’impianto Orca. Kristján Maack

    La speranza è che la costruzione di impianti sempre più grandi per catturare il carbonio dall’aria aiuterà le aziende a capire come ottimizzare le operazioni, ridurre i costi e realizzare economie di scala. Climeworks stima che ridurrà i costi dagli attuali 600 e 800 dollari per tonnellata di carbonio, da circa 100 a 150, entro la fine degli anni 2030. 

    Microsoft, Stripe e Square stanno già pagando gli alti costi odierni per aspirare carbonio dall’aria nel tentativo di annullare le proprie emissioni, fornendo una fonte di entrata indispensabile per questa fase iniziale.

    (rp)

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