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    I ritardi nei risultati delle elezioni significano che “il sistema funziona”

    I voti per corrispondenza implicheranno una maggiore lentezza nell’elaborazione dei risultati elettorali, ma questa realtà non fermerà l’opera di disinformazione.

    di Patrick Howell O’Neill

    Con un numero senza precedenti di americani che votano per posta quest’anno, potrebbe volerci più tempo del normale prima che i risultati arrivino nel giorno delle elezioni, compresi i risultati non ufficiali. Eppure la campagna di disinformazione del presidente Donald Trump sulla sicurezza elettorale continua a dire che qualsiasi “ritardo” sarebbe il risultato di una frode.

    I funzionari governativi incaricati di proteggere le elezioni hanno chiarito, tuttavia, che i risultati saranno più lenti del solito. “È probabile che si verifichino ritardi nell’elaborazione dei dati”, afferma Brandon Wales, direttore esecutivo della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency o CISA. 

    “Tutto ciò che si sente il giorno delle elezioni è sempre stato un risultato non ufficiale”, egli aggiunge. “Il voto deve essere certificato dal funzionario elettorale responsabile di quello stato, il che spesso avviene diverse settimane dopo l’elezione. Persino i risultati non ufficiali potrebbero non essere disponibili durante la notte delle elezioni in alcuni luoghi, anche in stati cruciali, Chiediamo alle persone di non preoccuparsi di questo. È normale. Non significa che il processo sia stato compromesso; significa che il sistema funziona. I funzionari locali e statali sono professionisti. Serve loro tempo per fare bene il proprio lavoro”.

    Gli interventi, che sono stati fatti durante l’evento Spotlight on Cybersecurity di “MIT Technology Review”, delineano la sfida principale delle elezioni di quest’anno. L’Election Project,  un conteggio delle attività di voto anticipato, mostra che oltre 2,5 milioni di americani hanno già restituito le schede per corrispondenza. 

    Il conteggio può richiedere più tempo rispetto a quello dei voti di persona a causa di misure di sicurezza come la verifica delle firme e il controllo dei sigilli delle buste. Si aggiunga a ciò il fatto che il conteggio spesso inizia in ritardo, allungando i tempi previsti. Le schede elettorali per corrispondenza sono al sicuro e le frodi sono estremamente rare, contrariamente alle ripetute bugie del presidente sull’argomento.

    Non siamo ancora fuori pericolo

    Se l’America non avrà i risultati il giorno delle elezioni, è probabile che si scateni una tempesta di disinformazione nel tentativo di minare la legittimità del voto. Funzionari federali, come Wales, hanno affermato che attori stranieri come la Russia potrebbero provocare ulteriore caos in un momento delicato per la democrazia americana.”Penso che il nostro ruolo sia, in primo luogo, cercare di correggere la disinformazione elettorale”, ha detto Wales.

    Un sito informativo russo, per esempio, ha riferito che un database degli elettori del Michigan è stato violato e le notizie hanno iniziato a diffondersi rapidamente. CISA e alcuni giornalisti hanno corretto il tiro: tutte le informazioni che erano state apparentemente “rubate” erano in realtà già pubblicamente disponibili, come la maggior parte dei registri degli elettori statali. Non c’era infatti alcuna compromissione del sistema, anche se la notizia di un attacco si è diffusa come un piccolo incendio. 

    Il giorno delle elezioni, tuttavia, la minaccia è molto più grande. Anche se pericolosa, la disinformazione straniera è più semplice da affrontare rispetto a quella interna. Il presidente ha infatti sostenuto che non accetterà il risultato se perde o se i risultati non vengono immediatamente comunicati.

    Walles spiega che il governo degli Stati Uniti si dovrebbe attenere al Primo Emendamento mentre le aziende di social media possono agire in base ai loro termini di servizio. Il ruolo della CISA non cambia. Il nostro ruolo è fornire al popolo americano il modo giusto per valutare le informazioni. In realtà, “possiamo farlo sia che la disinformazione provenga da fonti straniere sia nazionali”, egli aggiunge. Il piano della CISA è rimandare gli americani a fonti attendibili.

    “In quasi tutti i casi”, conclude Wales, “è probabile che siano funzionari delle elezioni statali e locali, che sono i professionisti che gestiscono queste elezioni e che hanno un interesse acquisito nell’assicurarsi che i voti siano conteggiati correttamente”.

    (rp)

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